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Approfondimenti sulla pedagogia

Esercizi spirituali

Il movimento interiore

Gli Esercizi ignaziani sono uno strumento per aiutare la persona a vivere l’esperienza di un incontro personale sempre più profondo col Signore, incontro che mette ordine nei desideri e conduce alla scoperta della propria identità spirituale. Lo Spirito Santo agisce nella persona, che accoglie e si abbandona con fiducia alla sua azione, in modo da dare una nuova fisionomia alla sua vita.

Il movimento interiore che la pedagogia di S. Ignazio vuole provocare si può così schematizzare: 

La condizione per vivere l’imitazione di Cristo è quella di un incontro profondo di noi stessi e della nostra vita con l’Amore di Dio. Questo incontro fa nascere in noi desideri nuovi e la disponibilità a offrirci alla Sua opera; ciò si traduce gradualmente nella capacità di essere un riflesso del suo Amore.

L’incontro avviene in una relazione di fiducia, che gradualmente permette di vedere se stessi e la propria vita con una visione nuova, come la vede Dio, con il suo cuore e la sua mente.

La fede si approfondisce attraverso la preghiera e porta l’esercitante a vedersi come creatura desiderata, amata da Dio, in relazione positiva con la realtà e con la propria vita, salvata dal Dio-Amore, che è venuto incontro all’uomo e che lo chiama a seguirlo in un cammino di frequentazione e di familiarità, che gli permette l’imitazione e la comunione alla sua vita.

Primo anno: dal bisogno al desiderio

Introduzione (sei incontri)
Principio e fondamento (quattro incontri)

Il primo anno si sviluppa e si radica una visione di sé stessi e della propria storia e una visione di Dio Padre-Figlio-Spirito Santo, che aiuta a cogliere la realtà creata con un atteggiamento positivo, con lo stesso cuore e occhi di Dio.

Prima settimana (otto incontri)

L’approfondimento della visione di fede continua durante il primo anno e porta a considerare le conseguenze del male-peccato in noi, nella storia e nella realtà, ma anche della vittoria su di esso da parte di Dio Amore. Si impara a gustare la reazione di Dio di fronte al nostro peccato, cioè a sperimentare la sua misericordia e l’amore che lo vince, perdona, accoglie, valorizza.

Secondo anno: dal desiderio alla capacità

Seconda settimana (tredici incontri)

La vita nascosta e pubblica di Gesù mira a suscitare il desiderio sempre più profondo di conoscerlo intimamente e a stimolare l’offerta di sé a Dio.
La preghiera diventa contemplazione e assimilazione dello “stile” di Gesù.
Le proposte di riflessione propongono dei metodi di discernimento dei propri attaccamenti disordinati alle cose della vita (o non libertà).

Qui inizia anche il lento processo di discernimento della propria identità spirituale, che sarà il nostro “stile” unico, irripetibile, personale di vivere Cristo.

Terza e quarta settimana (cinque incontri)

Continua il processo di discernimento, che avrà le sue conferme nella tappa del mistero Pasquale.
Contemplando Cristo che vive la sua missione, anche nella sofferenza e nella gioia della resurrezione, l’esercitante impara a discernere e scoprire la sua missione, la accolglie, la offre, ne riceve conferma.
Questa missione o “identità cristica” diventa il punto focale della nostra vita, il punto di riferimento che guiderà ogni scelta.
A questo processo gli accompagnatori cercano di essere molto attenti anche nei colloqui.

La pedagogia della comunione al dono della vita di Cristo prende corpo nel nostro “sì” alla Elezione Fondamentale confermata da Cristo.

Contemplazione ad amorem (un incontro)

È il metodo che S. Ignazio propone per continuare ad alimentare la vita spirituale oltre gli esercizi e che potremmo definire come il cerchio dell’Amore.

Attraverso la contemplazione del creato, della storia, delle persone, degli eventi, cogliamo continuamente la presenza di Dio Amore che ci chiede di rispondere alle sue chiamate.

Le nostre azioni diventano risposte d’amore concrete, che rendono visibile la sua presenza e riconducono le persone a Lui. È lo stile che dispone l’esercitante a divenire contemplativo nell’azione.